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Il nuovo Regolamento Europeo eIDAS: un salto di qualità per l’identità elettronica
Il 2020 ci ha costretti ad un passaggio accelerato al mondo digitale ed ha evidenziato la necessità di sapere chi c’è veramente dietro il nostro computer o alla rete Internet. La necessità dei cittadini di avere accesso a servizi pubblici e privati da remoto ha cambiato le priorità nell’agenda dei nostri legislatori.
In meno di un anno da quando la presidente Ursula von der Leyen ha dichiarato alla sessione plenaria del Parlamento Europeo la necessità di un’identità elettronica europea sicura, grazie ad uno sforzo straordinario e a un duro lavoro di consultazioni, valutazioni e dialoghi, finalmente la proposta di modifica del Regolamento Europeo eIDAS è stato rilasciata pubblicamente.
E’ di fondamentale importanza la creazione di un framework pan-europeo per l’identità digitale che promuova la sicurezza e la protezione dei dati personali, che sia universalmente rilasciato e universalmente accettato dalle applicazioni online del settore pubblico e privato. La revisione del Regolamento eIDAS è un punto di svolta per ripristinare la fiducia dei cittadini nelle interazioni online senza rinunciare ai diritti fondamentali e alla privacy (Charter of Fundamental Rights of the European Union).
Tutti vogliamo sapere come e dove vengono utilizzati i nostri dati personali, vogliamo avere il controllo sulle informazioni condivise, vogliamo interazioni digitali fluide con le pubbliche amministrazioni e i fornitori di servizi. Tutto questo dovrebbe accadere senza perdere la nostra libertà. Ecco come:
Un wallet per l’identità digitale personale (EU eID) controllata dall’utente via App che consenta ai cittadini di fornire prove della propria identità o altre informazioni in modo selettivo.
Il Wallet potrebbe integrare varie credenziali assegnando gli attributi ottenuti da provider privati o pubblici, oltre naturalmente all’eID nazionale. Tali credenziali potrebbero essere per esempio la patente di guida, i certificati sanitari, le assicurazioni, i diplomi scolastici, le certificazioni professionali, ecc.
La Commissione Europea, in stretta cooperazione con gli Stati membri, le parti interessate e gli organismi di standardizzazione, fornirà una serie di standard comuni e riferimenti tecnici per l’App Wallet per soddisfare i requisiti chiave, ovvero: sicurezza e privacy, interoperabilità con emittenti di credenziali e fornitori di servizi, prestazioni funzionali, interfacce coerenti e un’esperienza utente fluida.
Come funzionalità di base, l’App Wallet dovrebbe supportare la richiesta e l’emissione di credenziali di identità, una panoramica delle credenziali, la cronologia delle transazioni, una visione selettiva di identità e attributi.
È una missione molto ambiziosa e lo sforzo dovrebbe essere guidato da uno spirito di collaborazione tra legislatori, amministrazioni pubbliche e settore privato affinchè abbia successo.
Dovremmo lavorare tutti insieme per progettere e regolamentare i nostri device affinché diventino strumenti di libertà digitale.
Autore: Viky Manaila – Trust Services Director @Intesi Group