Tutti parlano di “wallet”, perchè ci serve un European Digital Identity Wallet?

Uno dei principali accessori senza il quale non usciamo mai di casa è il portafoglio – piccolo o grande, in pelle o in tessuto. Contiene i nostri oggetti quotidiani come contanti, carte di credito e altri documenti d’identità.


Il portafoglio a libro, che ben conosciamo, è stato progettato per contenere le banconote ed è stato creato a metà del 1900. Ma l’origine deriva dall’antico greco Kibisis, parola usata per descrivere il sacco portato dal dio del commercio Hermes.


È affascinante notare come già i Greci e i Romani usassero i portafogli per gli oggetti importanti, dalle banconote alle monete o per contenere cibo secco e altre provviste personali. Passando da contenitore per denaro e cibo a contenitore di accessori per fumatori e tabacco questo accessorio – da portare sempre con sé – è stato realizzato in una grande varietà di stili, senza perdere mai in funzionalità. Con l’introduzione delle carte di credito negli anni Cinquanta, il design del portafoglio è cambiato per stare al passo con i tempi: gli scomparti per il denaro si sono assottigliati, mentre sono state aggiunte altre tasche per le carte.


Identità e proprietà


Oltre a essere progettato principalmente per contenere denaro o oggetti personali di valore, il portafoglio è anche la sede di qualcosa di grande valore per qualsiasi essere umano vivente: i documenti di identità. Il documento che prova e legittima la nostra stessa esistenza. Nell’era moderna il portafoglio è diventato fondamentale per noi perchè determina: chi siamo e cosa possiamo comprare.

E il Digital Wallet?

L’electronic mobile wallet originale era un contenitore per carte virtuali con una componente di pagamento per consentire le transazioni elettroniche. Con la continua evoluzione della nostra vita digitale, anche il wallet è passato da un unico scopo (il pagamento) a molteplici scopi. La versione più diffusa oggi è un’applicazione mobile in cui possiamo memorizzare carte di credito, coupon, documenti di viaggio, certificati di vaccinazione ed eventualmente patenti di guida.

Abbiamo il wallet di Apple e quello di Google, il cui utilizzo è esploso negli ultimi anni. Cosa manca per un “super portafoglio”? L’identità. Le informazioni fondamentali per l’identità e il sostentamento di una persona, e questa lacuna sarà colmata dall’EU Digital Identity Wallet regolato da eIDAS 2.0. Un luogo in cui potremo recuperare o accedere alle nostre carte d’identità, alle patenti di guida, alla tessera sanitaria elettronica, alle ricette mediche elettroniche, ai documenti di viaggio, alle carte di pagamento, ai certificati di laurea e molto altro ancora. Informazioni con valore legale, che possono essere utilizzate a livello transfrontaliero all’interno dello spazio europeo, indipendentemente dal Paese di emissione, per identificarci ai servizi pubblici o privati.

Che impatto ha l’EUDI Wallet sulle nostre vite?

  1. È un mezzo di identificazione: l’ EUDI wallet non può essere attivato senza l’identità elettronica della persona rilasciata dal Paese di residenza.
  2. Le informazioni non possono essere condivise con terzi senza il nostro esplicito consenso. Il consenso può essere ritirato in una fase successiva, se non più necessario.
  3. Sapremo con certezza con chi condividiamo i nostri dati – il portafoglio avrà una sezione in cui potremo vedere in tempo reale con quale organizzazione pubblica o privata.
  4. Saremo in grado di firmare digitalmente documenti con valore legale.

EUDI Wallet proteggerà la mia privacy, sarà sicuro?

La privacy e la sicurezza sono sempre una grande preoccupazione quando apriamo una pagina web o utilizziamo il nostro smartphone. Questi aspetti sono strettamente regolamentati da eIDAS 2.0, con massima attenzione sui wallet provider, sui service provider e sulle terze parti che devono verificare la nostra identità o i vari dati personali. Avremo il controllo sulla condivisione dei nostri dati e nessuno di questi soggetti potrà tracciare o avere evidenza di dove utilizziamo il wallet e per quale scopo.


Pensate all’acquisto di una bottiglia di vino: entriamo in un negozio, scegliamo la bottiglia e poi andiamo alla cassa. Il proprietario del negozio non conosce la nostra identità, ma solo che siamo autorizzati a comprare alcolici (abbiamo più di 18 o 21 anni) e ci chiede di pagare. Quindi scegliamo come pagare (contanti o carta) e usciamo dal negozio.


Come cambia questo scenario con il Digital Identity Wallet? Quando facciamo un acquisto non condividiamo il nostro nome e la nostra data di nascita con lo store online, quelle informazioni restano al sicuro all’interno del nostro wallet e ci limitiamo a fornire una prova anonima della nostra età (superiore ai 18/21 anni), poi clicchiamo per pagare.


Trascorriamo il nostro tempo più nello spazio digitale che in quello reale: facciamo acquisti online, paghiamo bollette, richiediamo prestiti o mutui, prenotiamo viaggi e richiediamo ogni sorta di certificati e attestati alle pubbliche amministrazioni. La maggior parte di queste interazioni si interrompe quando si tratta di verificare la nostra identità, e vengono richieste prove aggiuntive o addirittura una visita a un ufficio.

Quando il regolamento eIDAS 2.0 entrerà in vigore (si prevede nel 2024) e sarà disponibile il Digital Identity Wallet,
potremo davvero migliorare la nostra vita online e costruire un mondo online più sicuro per tutti noi.

By Viky Manaila