
SOFIA: non il solito chatbot ma l’AI …you can trust
Innovare significa trasformare le tecnologie più avanzate in soluzioni concrete.
È il principio che ha sempre ispirato Intesi Group e che, oggi, ha portato alla nascita di SOFIA.
No, non è una nuova collega ma l’innovativa soluzione di intelligenza artificiale che l’azienda offre ai propri clienti. Pensata con una logica di utilizzo interno, è capace di adattarsi e crescere in relazione alle specifiche esigenze di ogni azienda: per questa ragione, definirla una soluzione “su misura” non è un banale slogan.
Perché Sofia?
Perché è l’acronimo di SOftware Factory IA, ma anche perché in greco antico era il termine con cui si indicava la sapienza alimentata dalla conoscenza nonché una delle virtù più rilevanti.

E Sofia è davvero virtuosa. Sfrutta la potenza degli ultimi Large Language Model (LLM) per incrementare la produttività e l’efficienza operativa delle imprese. “Sperimentata a supporto della nostra divisione – evidenzia Andrea Varamo, Head of Solutions di Intesi Group – SOFIA ha dimostrato di saper potenziare i processi di sviluppo, nonché le attività di test management e application maintenance: un valore per la nostra azienda che diventa un valore anche per i nostri clienti”.
Consentendo di dare un forte impulso all’efficienza produttiva, SOFIA è infatti la soluzione ideale per tutte quelle realtà che vogliono incrementare la propria agilità e competitività sul mercato a prescindere dal settore di business. Pensata inizialmente per un uso in ambito ICT, Sofia è un’alleata preziosa per ogni organizzazione che abbia l’esigenza di recuperare ed elaborare informazioni da archivi ampi o complessi: una soluzione valida per le imprese ma anche per gli studi professionali, ad esempio legali o notarili.
SOFIA si muove all’interno del perimetro aziendale, attingendo a informazioni e documenti resi disponibili sui repository dell’organizzazione, con l’ulteriore vantaggio dell’estrema facilità d’integrazione con diversi sistemi di gestione documentale. Oggi sono già disponibili gli adapter per Confluence e SharePoint, ecosistemi tra i più diffusi a livello globale e dall’implementazione facilmente scalabile. E altre piattaforme sono in procinto di aggiungersi, senza dimenticare la possibilità di eventuali personalizzazioni o adattamenti in base ad ambienti IT specifici.
SOFIA, peraltro, beneficia della grande attenzione e dedizione alla compliance che fa parte del DNA di un Qualfied Trust Service Provider quale Intesi Group.
In quest’ottica, la soluzione è stata ideata e sviluppata per garantire anche i massimi livelli di tutela della privacy: la documentazione aziendale da cui si originano le risposte ai prompt, ad esempio, viene filtrata e organizzata in database vettoriali locali mentre l’elaborazione dei dati in cloud – se necessaria – avviene soltanto in modalità effimera. In pratica, la gestione dei dati resta sempre nei confini europei, in piena conformità al GDPR. Ma non basta.
“Ad esempio, il training di preferenze individuali – pensiamo a formati di output personalizzati (es. “mostrami sempre i risultati in formato tabellare”) – è strettamente connesso all’account utente senza che venga automaticamente esteso alle “regole generali” dell’organizzazione. E, ancora, l’accesso alle risorse è regolato da policy definite dall’amministratore, con permessi categorizzati per gruppi e singoli utenti secondo criteri di segregazione” spiega Riccardo Giuriola, Responsabile del Progetto SOFIA.

In termini di qualità degli output, SOFIA ha già fornito prova di ottime performance.
Ovviamente, il presupposto è che la documentazione – di cui si alimenta – sia ben organizzata, priva di ambiguità, attendibile ed esaustiva. Nulla di complicato: basta un primo sforzo organizzativo (o ri-organizzativo) degli archivi esistenti perché poi, grazie alla tecnologia Retrieval Augmented Generation (RAG), i nuovi documenti che man mano arricchiranno il repository originario saranno integrati senza bisogno di addestrare ancora i modelli LLM.
SOFIA può essere un valido aiuto in tantissimi ambiti: ad esempio come chatbot smistatore per l’assistenza di primo livello, oppure al servizio degli operatori in fase di onboarding cui fornisce informazioni precise e dettagliate in tempo reale. E gli esempi potrebbero essere innumerevoli…

“Come detto, siamo noi stessi i primi testimoni del suo valore tangibile: SOFIA ci sta infatti aiutando a vincere la sfida dell’adeguamento agli standard di accessibilità WCAG (Web Content Accessibility Guidelines). Secondo quanto previsto dall’European Accessibility Act, tutte le imprese devono adottare le opportune misure per far sì che soluzioni software, applicazioni mobile e siti web, inclusi gli store, siano accessibili alle persone con disabilità” commenta Alberto Tilaro, Software Factory Manager di Intesi Group.
Si tratta di un adeguamento imponente, su cui è chiamata a vigilare AgID, cui spetta la valutazione di conformità non solo delle soluzioni di nuova immissione sul mercato, ma anche di quelle legacy. Ed è proprio in relazione a queste ultime che SOFIA può davvero fare la differenza, poiché è in grado di rendere compliant i contenuti in real-time e in modo totalmente automatizzato, con benefici tangibili in termini di abbattimento dei tempi e accuratezza del risultato.
Ma SOFIA è destinata ad offrire molto di più a chi la sceglie. Per almeno due motivi.
Innanzitutto, non è un chatbot generico ma uno strumento intelligente che apprende si specializza e interagisce sulla base dell’ambiente in cui viene calato: un netto tratto differenziante rispetto a tanti altri tool di AI disponibili sul mercato.
Inoltre, è in grado di evolvere anche in linea con i trend dell’intelligenza artificiale applicata ai contesti aziendali: per il secondo semestre 2025, ad esempio, sono già previsti nuovi sviluppi, tra cui l’integrazione con sistemi di ticketing (ad esempio Jira e ServiceNow), il supporto a modelli di reasoning avanzato e l’integrazione di insight predittivi per le attività di business.